"(...) E io sono così, futile e sensibile, capace di impulsi violenti e coinvolgenti; buoni e cattivi; nobili e vili; ma mai di un sentimento che perduri, ami di una emozione che continui e penetri nella sostanza dell'anima. Tutto in me tende ad essere poi un'altra cosa; una impazienza dell'anima verso se stessa, come verso un bambino inopportuno; una inquietudine sempre crescente e sempre uguale. Tutto mi interessa e nulla mi prende." § Pessoa, "Il Libro Dell'inquietudine"
giovedì 28 luglio 2011
lunedì 18 luglio 2011
giovedì 7 luglio 2011
Al Figlio

Ho osservato i tuoi occhi, le tue mani,
le tue braccia, i tuoi timidi sorrisi.
Eri meraviglioso.
Ti ho affiancato nelle vicende di tutti i giorni.
Eri come un libro aperto, per me.
Hai scoperto tante cose ed io le ho riscoperte con te.
Ci siamo allontanati e riavvicinati infinite volte,
frastornati da innumerevoli scontri.
Tu non mi capisci, io non ti capisco,
Che cosa importa?
Anche se non mi vorrai più al tuo fianco,
ti sarò vicina comunque.
Sono nei battiti del tuo cuore,
nel tuo sangue, nelle tue ossa,
nei tuoi desideri, nelle tue ansie,
nel dolore e nello smarrimento,
nella pura gioia.
Tua Madre.
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